Pasta all’arrabbiata, storia di un primo piatto piccante | Sughi Pronti Di Vita

Pasta all’arrabbiata: storia, consigli e curiosità di un primo piatto deliziosamente piccante

La pasta all’arrabbiata è ormai entrata tra i primi piatti tradizionali della cucina italiana anche grazie a una ricetta che prevede pochi ingredienti (ma per questo dovrebbero essere di qualità) e un sapiente uso del peperoncino per dare quel tocco deliziosamente piccante che conquista.

Perché si chiama pasta all’arrabbiata?

Come già accade per molti primi piatti come, ad esempio, la carbonara, trovare una spiegazione univoca per il nome della pasta all’arrabbiata è praticamente impossibile. Una delle teorie più accreditate fa risalire il suo nome alla presenza all’interno di abbondante peperoncino capace di rendere paonazzo il viso di chi la mangia facendolo sembrare, appunto, arrabbiato.

Di origine laziale, il sugo all’arrabbiata viene associato a un oste romano che l’avrebbe servito per la prima volta agli inizi del ‘Novecento come alternativa all’amatriciana senza il guanciale e con  l’aggiunta dell’aglio e del piccante. Qualcuno sposta il suo luogo di nascita nella provincia di Rieti, per la precisione nella frazione di Ponte Alto a Castel Sant’Angelo dove ancora oggi, il sedici di agosto si svolge l’annuale sagra dedicata proprio a questo primo piatto.

La pasta all’arrabbiata nella tradizione

Primo piatto tipico della cucina povera, il sugo all’arrabbiata deve prevedere (o almeno così vuole la tradizione) l’abbinamento con le penne come ci ricorda un esasperato Carlo Verdone in una scena della commedia “Sette chili in sette giorni” rispondendo a Renato Pozzetto che osa proporre un’alternativa a base di spaghetti, dimenticandosi pure di mettere il peperoncino mentre cucina il sugo.

Questo sugo compare anche nel film di Marco Ferreri intitolato “la Grande Abbuffata” dove quattro mostri sacri del cinema come Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Michel Piccoli e Phillippe Noiret vogliono mangiare fino a scoppiare e in “Roma” di Federico Fellini, lo stesso a cui dobbiamo l’aforisma che la vita è una combinazione di pasta e di magia.

I consigli per un’ottima pasta all’arrabbiata

Se abbiamo già visto che la base ideale della pasta all’arrabbiata sono le penne (lisce o rigate, a voi l’ardua decisione), ricordate che altrettanto importante è la scelta del pomodoro per la preparazione della salsa e che dovrà essere il più possibile ridotto a pezzi grossi.

Fate soffriggere lo spicchio d’aglio in camicia in abbondante olio extravergine d’oliva, poi aggiungete il peperoncino e i pomodori, continuando la cottura fino a quando la salsa non si sarà ristretta. Solo in quel momento bisognerà aggiungere la pasta scolata al dente così da concludere degnamente la sua cottura nel sugo e ricordarsi di togliere l’aglio, soprattutto se avete utilizzato una varietà dal gusto particolarmente intenso.

 

L’ultimo tocco di sapore arriva al momento di portare in tavola il piatto grazie a un’abbondante spolverata di pecorino romano grattugiato fresco e a qualche ciuffo di prezzemolo da aggiungere a crudo.

E se non avete tempo di preparare in casa il condimento? Allora potete optare per il sugo pronto all’arrabbiata Di Vita dove gli ingredienti originali ci sono davvero tutti e che ai tradizionali pomodori aggiunge il 33% di datterini italiani per dare a questo sugo rosso quella punta di dolcezza che rappresenta il contrasto ideale con il peperoncino.

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