Il sugo al pomodoro è uno dei piatti che forse rappresentano meglio la cucina italiana. Piatto “semplice” per eccellenza e realizzato con un numero limitato di ingredienti piace davvero a tutti, ma sapete quali sono le sue origini?
Il pomodoro: da pianta velenosa a delizioso ingrediente
Sapevate che al mondo esistono oltre 5.000 varietà di pomodori? A distinguerle non sono solo la grandezza e la consistenza che li rende adatti per usi diversi (sugo rosso, insalata, pelati, etc.), ma anche il colore che varia dal rosso al nero passando per il giallo, l’arancio, il rosa e il verde.
E se pensate che alcune varietà come i datterini o i ciliegini gialli che sempre più spesso vediamo al mercato siano OGM o il frutto di complicati incroci di laboratorio, non dimenticate che proprio questo è il colore delle prime varietà giunte in Europa (non a caso il nome italiano pomodoro ci ricorda i “pomi d’oro”, ovvero le mele d’oro).
Arrivati insieme a mais e patate, almeno all’inizio i pomodori non hanno avuto quello che si può definire un successo travolgente… anzi, il gusto acidulo, la consistenza poco invitante e il fatto che molti medici sostenessero addirittura che fossero velenosi li hanno relegati soprattutto nei giardini botanici dove i loro frutti così belli venivano incrociati per ottenere nuove varietà ornamentali.
Già a metà del 1500, comunque, i pomodori sono mangiati fritti in olio e con sale e pepe, ma è la scarsità di fonti alimentari nei due secoli successivi a convincere sempre più contadini e appartenenti alle classi umili ad abbandonare timori e reticenze per portarli in tavola. Le ricette sui libri di cucina dell’epoca, però, non parlano ancora di sugo per la pasta, bensì utilizzano il pomodoro come salsa per diversi piatti o come contorno “alla spagnola” insieme a zucchine e melanzane.
La nascita del sugo al pomodoro
Da ortaggio guardato con sospetto a cardine della cucina italiana il passo è stato breve, soprattutto quando il sugo al pomodoro ha incontrato finalmente la sua anima gemella: la pasta. Da questo matrimonio d’amore e passione travolgente nasce il sugo come lo conosciamo ancora oggi e che troviamo codificato per la prima volta in una ricetta del 1839 da Ippolito Cavalcanti nel suo libro “Cucina casareccia in dialetto napoletano”. Tra gli ingredienti di questo condimento per pasta ci sono pomodoro, sale, pepe e olio… insomma, gli stessi che sono alla base di molti sughi tradizionali che mangiamo ogni giorno.
Con il passare del tempo, nella storia del sugo al pomodoro entra anche l’incontro con la pizza dove, soprattutto all’inizio, era abitudine arricchire il sugo con aglio tritato per preparare la celebre Marinara o utilizzarlo come base insieme a mozzarella e basilico per la Margherita.
Oggi come allora, fondamentale è preparare una salsa dalla consistenza corposa e vellutata capace di trovare un’armonia tra i sapori dolci e aciduli. A dare un tocco in più è l’utilizzo di diverse varietà di pomodori tra cui i datterini 100% italiani che grazie a una cottura lenta come vuole la tradizione diventano la base ideale anche per sughi come il ragù di carne o la gustosa bolognese vegetariana da impiegare in tanti piatti diversi.
Il sugo pomodoro e basilico Di Vita è il nostro classico intramontabile, il filo che unisce il sapore del sugo al pomodoro di una volta con la comodità di una versione in vasetto pronta da conservare nella vostra dispensa e da utilizzare quando lo desiderate.
Provatelo sugli spaghetti o sulla pasta lunga, insaporendolo con una generosa spolverata di Parmigiano Reggiano o di Pecorino, ma non dimenticate che la consistenza cremosa lo rende la base perfetta per condire la vostra pizza rossa preferita, oltre che per farcire deliziose bruschette vegetariane in abbinamento a verdure dell’orto saltate in padella.